Ancora ritmo velocissimo nella
miniserie di Walter Riccio: nella linea 1975, Byron Truman cerca di
salvare Sophie (compagna, innamorata, donna? lui smentirebbe tutti
questi termini) da Caliban. Ci addentriamo in sotterranei, assistiamo
a estrazioni di fluidi dagli esseri umani e, fra una sparatoria e
un'esplosione, intravediamo le origini dei legionari. Nella linea
1985, lo sconosciuto riesce ad abbandonare la Gran Bretagna e inizia
il suo viaggio attraverso l'Europa continentale, alla ricerca della
voce con cui dialogava dal suo rifugio. Nella sua traversata incontra
mostri sempre più inquietanti e scopre indizi su come funzionano i
legionari (e per sua fortuna- troppa? - riesce sempre a trovare facilmente quel che gli serve).
Il ritmo sospinge la lettura e il
crescendo di sorprese e misteri è intrigante. La scrittura rimane
nell'ambito dei generi ben macinati da Riccio, ma (mera questione di
gusto personale), la scelta dello stile della voce narrante nella
linea 1975 mi risulta manierista. Forse una scelta diversa (un
maggior distacco? un ulteriore rarefazione delle didascalie?) avrebbe
potuto valorizzare meglio trama e personaggi?
Renato Riccio conferma il suo stile
nella linea 1975 e Massimiliano Bergamo è molto efficace nella linea
1985.
Una particolare nota di merito per il design dei legionari.
Leggi anche: Nicola Medda su lospaziobianco.it
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