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20 febbraio 2012

Kekkaishi #22


Kekkaishi è uno dei manga che seguo che leggo più volentieri. Diciamo che di ritorno dalla fumetteria col malloppo, mi butto su Bakuman e poi su Kekkaishi. È uno shonen molto classico e per questo lo snobbo un po', ma ogni volta finisco per ricredermi, riscoprirlo e apprezzarlo.
Ambientazione mistica giappa, inizialmente senza pretese ma che l'autrice sa sviluppare in maniera originale e intrigante. Sapientemente disvela a poco a poco dettagli, retroscena, personaggi e ruoli senza ricadere in ragionamenti cervellotici astrusi (vero e insopportabile difetto di Death Noth per capirsi).
Il numero 22 apre una parentesi nella mini saga incentrata sugli aggressori di luoghi mistici. L'azione si sposta sull'isola delle teste mozzate dove viene condotta Tokine a causa dell'inchiesta aperta su di lei dopo l'uccisione di un dio della terra.
Compaiono un paio di personaggi nuovi di cui Yugami è destinato, penso, a rivestire il ruolo del "cattivo non cattivo che dovrà sacrificarsi". È un truccaccio che la Tanabe usa spesso per creare pathos ed eludere i tutto sommato rigidi limiti del genere che vogliono un protagonosta abbastanza stereotipato. Si tratta di imporre in qualche modo alla compagnia dei buoni un soggetto apparentemente pericoloso, intreccare lentamente dei legami, magari d'amicizia e poi sacrificarlo più o meno eroicamente.
Be', funziona e sono ansioso di leggere i prossimi numeri.

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