Kekkaishi è uno dei manga che seguo
che leggo più volentieri. Diciamo che di ritorno dalla fumetteria
col malloppo, mi butto su Bakuman e poi su Kekkaishi. È uno shonen
molto classico e per questo lo snobbo un po', ma ogni volta finisco
per ricredermi, riscoprirlo e apprezzarlo.
Ambientazione mistica giappa,
inizialmente senza pretese ma che l'autrice sa sviluppare in maniera
originale e intrigante. Sapientemente disvela a poco a poco dettagli,
retroscena, personaggi e ruoli senza ricadere in ragionamenti
cervellotici astrusi (vero e insopportabile difetto di Death Noth per
capirsi).
Il numero 22 apre una parentesi nella
mini saga incentrata sugli aggressori di luoghi mistici. L'azione si
sposta sull'isola delle teste mozzate dove viene condotta Tokine a
causa dell'inchiesta aperta su di lei dopo l'uccisione di un dio
della terra.
Compaiono un paio di personaggi nuovi
di cui Yugami è destinato, penso, a rivestire il ruolo del "cattivo
non cattivo che dovrà sacrificarsi". È un truccaccio che la
Tanabe usa spesso per creare pathos ed eludere i tutto sommato rigidi
limiti del genere che vogliono un protagonosta abbastanza
stereotipato. Si tratta di imporre in qualche modo alla compagnia dei
buoni un soggetto apparentemente pericoloso, intreccare lentamente
dei legami, magari d'amicizia e poi sacrificarlo più o meno
eroicamente.
Be', funziona e sono ansioso di leggere
i prossimi numeri.
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