Numero conclusivo per la miniserie
dedicata al coroner Yoric Malatesta: Rita Porretto e Silvia Mericone
sciolgono in maniera soddisfacente la trama principale e Francesco
Bonanno le supporta con forse il migliore disegno della serie (che si
è comunque sempre mantenuta a un buon livello anche dal punto di
vista grafico). Episodio denso di eventi e spiegazioni, che forse
avrebbero potuto essere ancora più efficaci se dispiegati in due
numeri, o almeno in una foliazione aumentata, oppure sacrificando
qualcosa, ma che si legge con soddisfazione. Resta ad esempio
l'impressione che la messa in scena dell'agguato nei sotterranei
serva sostanzialmente a creare in extremis un aggancio - chi è la
talpa del Sindaco Mason? Wong, verrebbe da dire - per futuri
sviluppi.
Ben costruita la conclusione: le
autrici risolvono l'affaire Mason nel sottofinale e centrano il
finale vero e proprio su Yoric. Del sindaco tornano a sottolineare la
visione dell'uso di una violenza gestita come calmieratore della
violenza incontrollata (lo sviluppo di questo aspetto avrebbe forse
giovato alla serie? Di sicuro avrebbe richiesto un diverso approccio
e la riflessione sociologica e politica su questo aspetto non appare
comunque fra gli obiettivi delle autrici in questo arco narrativo -
ricordiamoci che sei numeri, alla fine non sono molti!). Di Yoric
scopriamo dettagli della sua storia con Hanna e del suo tentativo di
affrontare la sindrome di Asperger: nonostante tutte le ambiguità che
emergono da queste rivelazioni, le ultime pagine aprono alla
speranza, con un'immagine di chiusura di Yorick che viene verso il
lettore con le braccia aperte, a significare la volontà di aprirsi
al mondo.
Claudia Bovini annuncia in seconda di
copertina che avremo ancora storie di Malatesta. Attendo con
curiosità, sebbene il particolare profilo del protagonista si presti
ad una scarsa evoluzione (già in questi sei numeri il suo
comportamento e le sue modalità di interazione con gli altri
personaggi sono ripetitivi), lasciando come ipotesi più verosimile
la produzione di una serie di indagini, dove gli altri personaggi
guadagnano spazio sulla ribalta.
In conclusione, dr.Morgue è una serie
costruita con equilibrio ed efficacia in tutte le sue componenti:
scrittura, sceneggiatura, dialoghi (anche se forse un certo gusto
dell'effetto e la ricerca della battuta si sarebbe potuta limare - o
forse no: una scelta, su cui le autrici si prendono in giro da sole),
disegno e montaggio.