Due linee narrative ambientate in una Terra
alternativa: la prima nel 1975, la seconda nel 1985.
Nel mezzo, la fine dell'umanità. Nel 1975, seguiamo le vicende
dell'agente Byron Truman, killer del MI6, che si trascina fra
esecuzioni e assunzioni di lsd, per soddisfare il proprio desiderio
di vendetta e di odio (verso se stesso? verso il nonsense del mondo?)
e si imbatte in un criminale che doveva essere morto e in uno strano
embrione. Nel 1985, assistiamo alla lotta per la sopravvivenza
dell'unico essere umano rimasto a Londra, ormai occupata da una
specie animale mutante (i legionari del titolo della miniserie), che
risulta in ripetuti scontri e reciproci agguati.
Spunti classici (da "Io sono
leggenda" di Matheson a "L'ospite indesiderato" di
Hitoshi Iwaaki), che Walter Riccio sviluppa senza sbavature e con
un risultato di ottima leggibilità. Efficace la resa grafica, sia
quella scarna firmata di Riccardo Riccio (linea 1975, dove Truman mi
rievoca un antico Larry Mannino), sia quella più dettagliato del duo
Daniele Statella - Marco Fara, già visti alle prese con dr. Morgue,
al quale avevano dedicato uno stile più scabro.
Leggi anche: Michele Garofoli su lospaziobianco.it
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