Trecentocinque numeri sono tanti, e capisco che ogni mese le idee debbano venire spremute fuori come dentifricio dal tubetto oramai alla fine... ma questo "Il museo del crimine" mi è parso una delle storie peggiori degli ultimi, crepuscolari, anni dell'investigatore che abita al 7 di Craven Road.
Salvo con decisione solo i magnifici disegni di Nicola Mari, che valgono da soli il prezzo dell'albo. Ma il plot è qualcosa di telefonato sin dalle prime tavole, e il finale risulta un tentativo -sterile- di salvare la storia.
Brevissimo accenno alla trama: Dylan si trova con la fidanzata del mese (puntuale come il la Playmate del mese, in effetti...) in un museo, dove stanno allestendo una mostra su alcuni dei piu' famosi serial killer inglesi. Non stupira' il lettore scoprire che la visione delle scene sanguinolente -riprodotte in cera nella migliore delle tradizioni albioniche- coinvolge profondamente Dylan, che si immedesima svariate volte in vittime e carnefici del momento. Il tutto in meno di cento pagine, e ho lasciato fuori il finale "a sorpresa". Troppa roba affastellata a caso in un albo che sta cominciando (per dirla col dottor Asimov) a non giustificare più la sua esistenza in edicola.
Voto sintetico: 4 alla storia, 7,5 alle matite di Mari.
Barney
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