Google Analytics

01 maggio 2012

Law #1 - Fuori Tempo


Law, un legal thriller a fumetti. Il genere ha una buona tradizione televisiva come ti sembra questa sua trasposizione fumettistica?
Davide G. G. Cagi e Giorgio Salati sfruttano un gruppo di protagonisti ampiamente sopra le righe e giocano molto su scene brevi e il loro susseguirsi dà ritmo sostenuto all'intreccio. La sensazione è che un appassionato di legal thriller nel suo formato televisivo possa apprezzare Law, perché il fumetto mantiene molto della struttura e delle convenzioni del genere. E quindi il primo consiglio è: se conoscete un appassionato di legal thriller che non legge fumetti, fategli leggere Law. Magari il fumetto guadagna un lettore.

Punti deboli che saltano all'occhio?
Lo scioglimento del whodunit è decisamente convenzionale, ma qui dobbiamo tener conto del fatto che l'intento degli autori è esaltare l'importanza del momento retorico - spettacolare del dibattimento, più che quello analitico, per cui un indizio di per sé non troppo significativo, viene trasformato in elemento critico agli occhi di una giuria che dopo feroci scambi fra accusa e difesa brancola ancora nel dubbio. Dal lato grafico, il tratto di Enza Fontana mi appare fin troppo legnoso, soprattutto nella resa dei volti e delle loro espressioni, che avrebbero guadagnato da una maggiore morbidezza. Ma qui siamo ai confini del gusto.
E sempre a livello di gusto, mi lascia perplesso la scelta di basare il design dei personaggi su attori hollywoodiani. Forse la mia insoddisfazione per la loro mimica ha a che fare con quella scelta? Voglio dire: vedo Meryl Streeep o Edward Norton e magari quell'insoddisfazione nasce dal fatto che la loro resa non corrisponde al loro modo di recitare, o che proietto la resa grafica sul canone di recitazione, che naturalmente risulta forzato.
Ah e poi mi chiedo: con quali soldi la cliente ha pagato l'astronomica parcella dello studio legale Cussler & Brandise?

Motivi per leggere il secondo numero?
Intanto, su una miniserie si scommette volentieri. Law mette in scena un gruppo di vincenti conformisti. Un possibile sviluppo sarebbe raccontare una messa in crisi di quel conformismo e della moralità professata dai membri dello studio legale, sacerdoti di successo di un sistema basato sul successo individuale. Altrimenti, potremmo avere una successione di casi più o meno interessanti e più o meno appassionanti. Dal punto di vista della definizione dei protagonisti, il primo numero ne ha dato la presentazione sul campo. Abbiamo una nuova arrivata che può fungere da elemento di rottura degli equilibri interni allo studio legale e una conclusione dell'episodio che lascia pensare che sia proprio questo il suo ruolo.

Nessun commento: