Tecnicamente si chiama reboot. Una
testata, un personaggio, è arrivata a un punto morto, ma è ancora
un brand spendibile. E allora si riparte da capo, si racconta di
nuovo la sua nascita, magari si ammoderna il contesto, si ristruttura
il cast intorno al protagonista e ci si presenta al pubblico belli
vestiti di nuovo. L'idea è di incuriosire i lettori che avevano
abbandonato, di mantenere quelli correnti e di attirare nuovi
lettori, che non devono più confrontarsi con quel moloch di fatti ed
eventi che, per serie che contano centinaia di avventure, sono un
fardello pesante e scoraggiante. La classica domanda è: "Perché
dovrei iniziare a leggere qualcosa in cui non capisco relazioni,
sottintesi, motivazioni e tutto il resto?". Quando ad ogni
pagina spuntano fuori da un qualche passato o spin-off personaggi o
eventi necessari alla comprensione di quanto stiamo leggendo, lo
scoramento è una reazione ragionevole.
Quindi: punto e a capo.
Via quindi con un nuovo giro di
giostra: Nathan Never è ancora assillato dai soliti fantasmi, Legs
Weaver dalla solita solitudine, Sigmund dalla solita passione per le
macchine. Sono ancora loro, e questo deve essere chiaro al lettore
che già li conosceva. Per gli altri, nessun problema, proprio perché
si ricomincia da qui.
Per questo, Mirko Perniola riprende i
fili dei personaggi e li rimette in moto con molta prudenza: ce li
(ri)presenta e mette in moto la prima storia. Di questo numero,
rimangono (oltre i disegni di Sergio Giardo) il dialogo un po'
impacciato fra Sigmund e il capo dell'Agenzia, che introduce il
mistero che andremo verosimilmente a svelare nei prossimi episodi e
la bella scena di Legs sola al bar (ma quella è una scollatura?),
avvicinata da una sconosciuta, che desidera compagnia per una sera. A
proposito, le donne sono sempre in formato pin-up: che il segreto di
Sigmund sia proprio la conoscenza di dove sono finite le donne
normali?
Insomma, il successo editoriale
dell'operazione si vedrà nel tempo; come in tutti gli altri casi di
reboot, la domanda fondamentale è: andare in pensione è ormai un
obiettivo talmente difficile e complicato che nemmeno i supereroi ci
riescono?
1 commento:
Ottima analisi, e giudizio sospeso sul prosieguo della serie anche da parte mia.
C'e' pero' da dire che una operazione del genere la si fa quando sei alla canna del gas.
Sul numero in edicola: il segreto di Sigmund che da il titolo all'albo non si capisce quale sia, e riallacciare la continuity della guerra dei mondi con questa ciofeca qua la vedo difficile.
Ma diamogli una -ultima?- chance, ai sardi della Bonelli. Casa editrice dove -per rispondere alla tua domanda- sono anche in grado di chiuderle, le serie, anche in maniera brutale, per meri motivi di budget. In questo caso probabilmente i lettori che si sono persi per strada sono meno di quelli necessari a far chiudere la baracca...
Sarebbe comunque un peccato se l'unica serie fumettistica decente di SciFi venisse interrotta, dopo vent'anni di gloriosa vita editoriale. Speriamo che Nathan Never risorga come la feince dalle ceneri di questo duecentocinquantesimo numero.
Barney
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