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17 aprile 2012

Mytico! #1 - Verso la Gloria


La mitologia classica a fumetti, per i bambini delle elementari: ecco l'idea di fondo di Mytico!, opera curata dalle Edizioni BD e distribuita ogni venerdì con il Corriere della Sera (primi due numeri a 1 € oltre il prezzo del quotidiano).
L'idea di sfruttare il fumetto per divulgare i racconti dei miti è decisamente ottima e, almeno a giudicare da questo primo numero, la sua realizzazione è di buon livello. Il mio gusto mi fa apparire un po' troppo mascelloni gli eroi (decisamente informati a un tratto da cartone disneyano), ma ho molto apprezzato la resa della storia, sceneggiata da Stefano Ascari e illustrata da Andrea Riccadonna, che ragionevolmente punta sull'azione (niente catalogo delle navi, in questo primo numero dedicato all'Iliade) evita eccessive edulcorazioni. Così non è risparmiato il cinismo degli dèi, che preferiscono di gran lunga la continuazione del massacro ad una sfida fra i campioni dei due schieramenti, che darebbe una rapida fine alle ostilità. Molto buoni i redazionali di Monica Manzoni sull'Iliade e l'epica greca e interessante la sezione dedicata agli studi dei personaggi.

Leggi anche: articolo di Dario Custagliola su lospaziobianco.ithttp://www.lospaziobianco.it/49641-mytico-1-ascari-riccadonna-meloni-martinello.

14 aprile 2012

Shanghai Devil #7 - Sotto Ricatto


Zitti! Zitti che forse ci siamo. Questa volta Gianfranco Manfredi non tradisce le (mie) attese e non riavvolge la storia con improvvisi (e improvvidi) ripensamenti. L'intreccio procede, entrano in scena personaggi interessanti, prima di tutti Chuang Lai e Goh, rispettivamente capo di un gruppo di ribelle e il suo uomo di fiducia, quasi a conferma che è da questo tipo di personaggi che Manfredi tira fuori il meglio per lo sviluppo dell'intreccio. E anche Risto, il truffatore milanese responsabile della sparizione del padre di Ugo, rivela un suo spessore. E tutto questo in mezzo allo scenario storico in cui Manfredi muove con grande abilità personaggi ed eventi. Il personaggio di Ugo mantiene i suoi difetti di coerenza, ma ormai prendiamoli come caratteristica e smettiamo di pretendere che sia diverso da com'è e riusciremo a goderci la vicenda. Accettiamo che sia il pretesto per viaggiare in un momento storico, denso di intrighi, dove (questo è il messaggio profondo) niente è semplice, tutte le relazioni (fra persone, poteri, eventi, ambizioni) sono complesse e si articolano su più livelli. In questo senso, Ugo è la cartina di tornasole, che mette in evidenza i contorsionismi delle tattiche e le ipocrisie dei vari attori politici ed economici.
Il lavoro di Giuseppe Barbati (matite) e Bruno Ramella (chine) ci offre scene d'azione un po' goffe, ma un'efficacissima resa dei volti, scavati e logorati dalle tensioni, dalle fatiche e dal peso delle esperienze.
Insomma, se Manfredi mantiene la rotta, questo è il vero reboot di Casa Bonelli, altro che Nathan Never!

12 aprile 2012

Legion 75 #3 - Dietro gli Occhi Azzurri


Buone notizie da questo terzo numero: pur mantenendo un ritmo frenetico, aumentano i dialoghi e quindi iniziano a emergere informazioni, che aprono ad ulteriori interrogativi, ma comunque evitano il rischio della ripetizione. Le due linee non sono più accompagnate dal solo monologo interiore dei protagonisti e Byron e L'Uomo Senza Nome non sono più dei solipsisti. Vedremo nel seguito, quando Walter Riccio dovrà iniziare a chiudere le trame aperte, il valore di queste aperture.
Perché, alla fin fine, il rischio di Legion 75, le cui due linee narrative sono quest pure, è di diventare un ripetitivo catalogo di scontri sempre più feroci e grand guignoleschi e di mostruosità, biologiche e morali. La seconda di copertina promette che dal prossimo numero inizieremo a capire. Già ora vediamo che sia il viaggio di Byron nel 1975 sia quello dell'Uomo Senza Nome nel 1985 conducono nell'Europa Orientale e che quindi inizia un percorso di convergenza. Attendiamo fiduciosi.
La parte figurativa si conferma efficace: il tratto di Renato Riccio comunica il senso soggettivo di Byron di disfacimento della realtà, o meglio, di disfacimento del confine fra realtà oggettiva e percezione soggettiva (Philip Dick? sì, certo, Philip Dick), mentre Simone Delladio mantiene lo stile naturalistico della linea 1985. Al solito, la copertina, opera di Giuseppe Candita e Candido Lombardo, rende bene il tono del racconto.

10 aprile 2012

Rat-Man #89 - La donna filosofale

Seconda puntata per la trilogia che narra la storia di Oler Magazzi e dei suoi compagni apprendisti maghi nella lotta contro Valdifass il Principe della Notte... Il nemico, insomma, evocato per errore proprio da Magazzi and friends nell'albo precedente.
Uno dei metodi per sconfiggere Valdifass e' far scendere in campo una sgnaccamaroni. Che sarebbe una donna bellissima, fatale... La donna filosofale, che da il titolo alla storia.

Magazzi ha quindi l'arduo compito di circuire e concupire Jannifer Bellanatroccola, la splendida mora longicrinuta cigliomunita della scuola, che chiaramente invece di cadere innamorata fara' perdere il poco cervello al maghetto da quattro soldi, e trovera' pure il tempo di amoreggiare sia con Anthony, un simil-vampiro alla "Twilight" (cosi' il crossover tra le due parodie e' completo), sia con Jason, un Big Jim iperpalestrato e -parrebbe, a dar retta a Jannifer che parla delle foto che lui le invia...- iperdotato.

Tra battute e mortificazioni del Magazzi ("Devi per forza andare con la cacca in mano?" "Cosi' non si sente l'alitosi" "Vai pure") si incontra anche un ennesimo spasimante della stupenda Jannifer: Darth Vader, addirittura, respinto in malo modo dalla sgnaccamaroni e in perenne attesa di una telefonata da parte della bellona che non credo arrivera' piu'.

Stupende le scene del reclutamento dei cattivi da parte di Valdifass e del suo schiavo, con l'evocazione dei terribili alleati via... telefono cellulare ("perche' a casa non rispondono mai"), e l'assalto alla scuola di magia con gli autobus di linea.
La chiusura della saga nel numero 90, che avra' per titolo "La camera delle sorprese".

Barney